Legge sulla Due Diligence della catena di approvvigionamento: come il pagamento virtuale può supportare le aziende

Districare i nodi della catena di fornitura dell’industria chimica manifatturiera non è cosa semplice. Scorte, ritardi nelle spedizioni e prezzi sempre più alti rendono difficile mantenere la visione d'insieme di tutto il processo. Per non parlare dell'obbligo di rispettare tutti gli standard normativi richiesti.

Una novità nel mosaico di regole sarà la futura normativa sulla Due Diligence della catena di approvvigionamento, già entrata in vigore in Germania in una prima versione focalizzata sugli aspetti della tutela dei lavoratori, per effetto della quale le aziende saranno obbligate a valutare con attenzione gli impatti sociali e ambientali di tutta la loro catena di fornitura. 

Anche se per il momento la legge è entrata in vigore solo in Germania, continuate a leggere perché il prossimo passo riguarderà tutta l'UE: infatti con la legge tedesca come modello [1], la Commissione europea ha proposto una direttiva a livello europeo che disciplina la Due Diligence nella catena di fornitura. La direttiva, attualmente approvata dal Parlamento europeo con una serie di emendamenti, si applica alle medio-grandi imprese dell'UE e alle imprese extra-UE attive nell'UE e ha lo scopo di essere recepita nel diritto nazionale quando sarà definitivamente approvata. Ciò, però, ha già un impatto su tutte le aziende italiane che collaborano con fornitori e aziende tedesche, in quanto la loro supply chain è sottoposta ai controlli imposti dalla legge già in vigore in Germania.

In questo articolo cerchiamo di fare un po' di chiarezza: che cosa è esattamente questa norma e perché è stata introdotta? A chi si applica? Che cosa significa per le aziende come la vostra, in particolare per l'industria chimica? e e (CSDD) for a more international p

Che cos’è la norma sugli obblighi di approvvigionamento della catena di fornitura dell’UE?

La bozza del European Supply Chain Act richiede alle imprese europee di sottoporre ad audit i propri fornitori lungo l’intera catena di approvvigionamento globale, comprese tutte le relazioni commerciali dirette e indirette.

L’obiettivo della nuova normativa è quello di garantire il rispetto degli standard applicabili in materia di diritti umani e tutela dell’ambiente al fine di promuovere un’economia globale più equa e sostenibile, nonché una governance responsabile.

La versione tedesca della normativa, che è già legge in vigore al 1° gennaio 2023, si applica a tutte le società con sede principale, sede amministrativa, sede legale o filiale in Germania che impiegano almeno 3.000 dipendenti in Germania.

A partire dal 1° gennaio 2024, la legge si applicherà anche a tutte le società tedesche con più di 1.000 dipendenti.

La legge tedesca riguarda anche le società straniere se queste hanno una filiale che opera in Germania e, di norma, impiegano in Germania più di 3.000 (a partire dal 2024 più di 1.000) dipendenti. [2]

La legge riguarda sia le attività dirette dell'azienda, sia quelle dei fornitori diretti e, in alcuni casi, anche di quelli indiretti.

A livello di Unione Europea la norma generale sulla due diligence della supply chain è stata recentemente approvata dal Parlamento Europeo con una serie di emendamenti e dal momento in cui entrerà definitivamente in vigore gli Stati membri dell’UE avranno due anni per recepire la direttiva nelle leggi nazionali.  

A chi si applica la legge sulla catena di fornitura?

• Le società europee e le organizzazioni di altri Paesi che operano nell’UE con 500 dipendenti o più con un fatturato di almeno 150 milioni di euro sono coperte dalla legge. Ciò riguarda circa 17.000 aziende;

• Per i settori ad alto rischio in cui il potenziale di rischio sia per l’uomo che per l’ambiente è particolarmente elevato, i requisiti della direttiva devono già essere soddisfatti da organizzazioni con almeno 250 dipendenti e un fatturato di 40 milioni di euro. Questi includono l’industria tessile e della pelle, l’agricoltura e la silvicoltura, la pesca e l’estrazione minerari, così come l’industria chimica;

• La normativa si applica a società per azioni, società a responsabilità limitata, società finanziarie regolamentate e compagnie di assicurazione. [3]

Perché abbiamo bisogno di una legge europea sulla supply chain?

Con milioni di persone che lavorano in condizioni disumane in tutto il mondo, dove il lavoro forzato e minorile è all’ordine del giorno, questa legislazione è fondamentale per proteggere i diritti umani e l’ambiente. Lo sfruttamento e il degrado ambientale restano un elemento delle catene di approvvigionamento delle imprese europee.

La tendenza verso condizioni di lavoro disumane è in crescita secondo il Centro europeo dei diritti umani, in particolare in Cina, dove il problema sta diventando sempre più diffuso, secondo Amnesty International. [3]

• “25 milioni di persone sono vittime del lavoro forzato” (Global Estimates of Modern Slavery)

• "79 milioni di ragazze e ragazzi sono colpiti dallo sfruttamento del lavoro minorile" (BMZ)

• "La quota salariale di una sarta di una t-shirt di marca è dello 0,6%" (FairWear)

Secondo la direttiva Due Diligence, cosa devono osservare le aziende?

Le aziende interessate devono adempiere ai propri obblighi di Due Diligence aziendale lungo la catena di approvvigionamento per quanto riguarda i diritti umani e l’ambiente.

Per fare ciò, devono essere implementati i seguenti passaggi:

• Identificare gli effetti negativi effettivi o potenziali sui diritti umani e sull’ambiente. Adottare, quindi, misure appropriate per prevenirli, mitigarli e rimediare;

• La Due Diligence deve essere integrata nelle politiche e nei sistemi di gestione aziendali;

• Le aziende devono stabilire una modalità per effettuare segnalazioni e assicurare che tutti lungo la filiera possono accedervi;

• Devono essere fornite informazioni trasparenti e pubbliche sull’adempimento degli obblighi di Due Diligence di un’azienda, inclusa una relazione annuale;

• Le aziende sono obbligate a controllare e monitorare l’efficacia di queste misure;

• Se il fatturato annuo supera i 150 milioni di euro, le aziende devono allineare le proprie policy interne all’obiettivo dell’Accordo di Parigi di limitare il riscaldamento del pianeta a 1,5 gradi Celsius.

L’obbligo di Due Diligence si applica non solo alle attività aziendali proprie o delle sue controllate, ma anche ai fornitori diretti e indiretti (purché si tratti di un rapporto commerciale stabilito o permanente), nonché all’uso e allo smaltimento dei beni prodotti.

Le aziende che violano il Supply Chain Act rischiano multe. Queste possono arrivare fino al 2% del fatturato annuo globale. Inoltre, le aziende possono essere escluse dall'assegnazione di appalti pubblici.

Le sfide della catena di approvvigionamento chimico

Questo obbligo di Due Diligence è particolarmente importante per l’industria chimica, accanto alla chiara visibilità e trasparenza dei processi di approvvigionamento, si deve garantire che i prodotti siano realizzati e distribuiti in modo responsabile e sostenibile in un mondo sempre più digitalizzato.

La strada da percorrere a questo scopo non è priva di ostacoli e avrà un grande impatto.

In tutta la catena di fornitura, infatti, dalla pianificazione alla produzione, alla logistica, alla distribuzione, fino alla vendita, possono essere coinvolti diversi intermediari come fornitori di logistica, intermediari doganali e altri fornitori di servizi terzi.

Inoltre, possono esserci più livelli di fornitori e subfornitori, il che può rendere difficile per i produttori di sostanze chimiche tracciare le loro catene di approvvigionamento e identificare potenziali rischi legati ai diritti umani o all'impatto ambientale.

Il pagamento virtuale come strumento di trasparenza per la visibilità della catena di fornitura

Con la prospettiva dell’entrata in vigore della legge sulla catena di approvvigionamento che introduce necessità di monitoraggio e reportistica su più livelli di fornitori e subfornitori, bisogna attrezzarsi con strumenti e fornitori che possano garantire trasparenza, visibilità e dati.

Il pagamento risulta essere uno strumento strategico lungo tutto il processo procure-to-pay, ed è dunque fondamentale che lo strumento sia in grado di fornire molto di più che il semplice pagamento. 

L’adeguamento alla nuova normativa può quindi essere semplificato e reso efficiente agganciando i pagamenti, in modalità digitale, ai processi di monitoraggio e reportistica della filiera di fornitura secondo quando richiesto dalla Due Diligence UE. Legando la verifica e la tracciabilità dei pagamenti, per esempio tramite uno strumento come AirPlus Virtual Cards Procurement, al controllo del rispetto dei criteri indicati per la Due Diligence della supply chain, le aziende possono fin d’ora disporre di una piattaforma abilitante per la necessaria compliance con la futura normativa, rendendo affidabile e verificabile da parte delle autorità pubbliche l’intero processo di procurement, riducendo costosi controlli manuali e mitigando ex ante i rischi di controversie.

AirPlus Virtual Cards Procurement

É una soluzione di pagamento virtuale che apporta benefici all'intera catena: progettata per l'era digitale, può essere utilizzata per spese occasionali o ricorrenti con milioni di esercenti in tutto il mondo, grazie all'ampia accettazione del circuito Mastercard®.

Le carte di credito virtuali sono ideali per il pagamento dei fornitori e offrono un maggiore controllo grazie alle impostazioni di sicurezza personalizzate che è possibile applicare alle carte.

I pagamenti virtuali offrono una visibilità end-to-end sulle spese. I dati che ogni carta virtuale può trasportare durante il processo di pagamento arricchiscono le transazioni, consentendo una riconciliazione perfetta tra l'ordine e la fattura del fornitore.

AirPlus Virtual Cards Procurement vi aiuta a raggiungere la trasparenza necessaria grazie ad estratti conto dettagliati per una facile allocazione dei costi.

Non solo: il pagamento virtuale può svolgere un ruolo importante nell'ottimizzazione del capitale circolante e nel garantire la sostenibilità finanziaria vostra e dei vostri fornitori. Infatti, attraverso AirPlus Virtual Cards Procurement, AirPlus paga subito i fornitori. La vostra azienda riceve, alla fine del periodo di rendicontazione, un unico estratto conto dettagliato e le spese vengono poi addebitate da AirPlus sul conto centralizzato della vostra organizzazione in base ai termini di pagamento concordati.

Questo vi permette di guadagnare più giorni di valuta rispetto ai tradizionali pagamenti tramite bonifico bancario o addebito diretto.

Inoltre, le soluzioni AirPlus possono fornirvi i dati per rendicontare i vostri sforzi in materia di sostenibilità, il che è importante per soddisfare i requisiti normativi della legge e dimostrare l'impegno verso pratiche commerciali più sostenibili.

AirPlus, infine, è stato il primo fornitore di strumenti di pagamento e analisi certificato con l’Impact Label dell'associazione myclimate

Ecco perché AirPlus International può supportare la vostra azienda fornendo gli strumenti e il supporto necessari per gestire i rischi finanziari e operativi, garantire la conformità alle normative e operare in modo sostenibile e responsabile.  

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Fonti:

[1] Overview of the Supply Chain Act | 5-ht.com

[2] FAQ Initiative-Lieferkettengesetz.de

[3] Due diligence Definition & Meaning | Merriam-Webster

[4]  Cos'è la legge sulla due diligence della catena di approvvigionamento | www.eqs.com/it/

 


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